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Mancano pochi giorni alla presentazione uffciale della 101^ Coppa San Geo

Elite-Under23 - 05 Feb 2025 


Mancano dieci giorni alla presentazione della 101esima edizione della Coppa San Geo-55° Trofeo
Caduti Soprazocco-Memorial Attilio Necchini-Giancarlo Otelli. Ancora una volta sara' il Salone delle
Feste del Ristorante Albergo Sullivan di Ponte San Marco in provincia di Brescia ad ospitare il primo
atto ufficiale della corsa dilettantistica che apre le ostilita' stagionali. Nella frazione di Calcinato e' gia'
stato innalzato il gran pavese, a certificare l'entusiasmo che da sempre riesce a suscitare questa
competizione, onore e vanto del ciclismo giovanile italiano, bresciano in particolare. E' infatti dal 1982
che la corsa si svolge sul territorio bresciano, grazie all'intuizione di Luigi Borno, Gianni Pozzani,
Gianni Sommariva, Giancarlo Codifava e Sandro Sellari, i quali seppero riportarla a livello
straordinario dopo alcune stagioni piuttosto scialbe e soprattutto poco partecipate. E' quindi
diventata un patrimonio del ciclismo bresciano e lo sara' sicuramente anche in futuro perche'
l'omonimo gruppo sportivo non molla di un centimetro, ed e' sempre pronto a rimboccarsi le
maniche per regalare ogni anno un grande spettacolo al popolo degli sportivi. I corridori che vincono
questa manifestazione provano la stessa cosa che prova il professionista che sfreccia per primo in
via Roma alla Milano-Sanremo.

"Vincere la Coppa San Geo e' qualcosa di inenarrabile - sostiene
Orfeo Pizzoferrato vincitore nel 1975 -. Io l'ho vinta a Cernusco sul Naviglio dove sono riuscito a
mettermi dietro Luigi Fossati, Dino Porrini, Mauro Seveso, Giuseppe Colombo, il caro amico e
compianto Agostino Bertagnoli, Luigi Carlotti e Pietro Rossi, con i quali andai in fuga durante il quarto
dei sei giri del circuito di 23 chilometri disegnato attorno a Cernusco sul Naviglio. Avevo nelle gambe
solo 500 chilometri ma riuscii ad accodarmi al gruppetto saltando pero' qualche cambio. Nel corso
dell'ultimo giro ho capito che avrei potuto giocarmi la vittoria e allora mi sono fatto vedere di
frequente in testa. In dirittura d'arrivo pero' ho rischiato molto perche' e' partito da lontano Carlotti
guadagnando alcuni metri. Non mi persi d'animo e insieme a Fossati e Porrini riuscimmo ad
avvicinarlo e superarlo. Riuscii a vincere in virtu' di un colpo di reni che mise a tacere i pur forti
avversari. Vincere quella corsa e' stato molto importante: mi ha dato la carica per tutta la stagione,
nel corso della quale ho vinto altre corse su strada e su pista. Ricordo con piacere questa corsa, per
vincere la quale occorre avere qualita' atletiche, tattiche e psicologiche importanti". Se lo dice il
"Pizzo" occorre crederci. Non si vincono una decina di titoli italiani, un argento e un bronzo ai
mondiali su pista, due quarti posti alle Olimpiadi se non si e' in possesso di requisiti straordinari.

Lui li aveva, ed anche il prossimo vincitore della corsa dovra' avere queste qualita'.








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